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GRAFOLOGO FORENSE

Il Grafologo Forense, inteso nella specifica dizione di esperto in analisi e comparazione della grafia (così come indicato dal D.L. del 14/01/1991 n. 12), è il professionista che applica il metodo grafologico alle caratteristiche del tracciato grafico per identificare l’autore di uno scritto in ambito forense, mediante l’analisi e la comparazione di grafie e documenti. 

Il gesto grafico, una volta automatizzato, costituisce un elemento individualizzante della scrittura. Esso è, infatti, il risultato della proiezione neuromotoria dell’attività cerebrale del singolo individuo e ciò rende la scrittura unica ed irripetibile e, pertanto, necessariamente riconducibile ad una singola persona. 

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Tale principio rientra tra i seguenti riconosciuti dalla comunità scientifica di riferimento ENFSI (European Network of Forensic Science Institutes) in tema di identificazione delle scritture in ambito forense:

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  • non esistono due persone che scrivono esattamente nello stesso modo;

  • nessuna persona scrive esattamente nello stesso identico modo due volte, e due firme vergate con naturalezza non sono mai esattamente identiche e sovrapponibili (range di variabilità);

  • il valore di ciascuna caratteristica grafica, come prova di identità o di non identità, dipende dalla sua frequenza, complessità, velocità relativa e naturalezza;

  • nessuno è in grado di imitare i caratteri della scrittura di un’altra persona, mantenendo contemporaneamente la stessa velocità relativa e l'abilità grafica di colui/colei che sta cercando di imitare;

  • nei casi in cui chi scrive dissimula la propria scrittura abituale o imita la scrittura di un'altra persona, non sempre sarà possibile identificane l'autore. 

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IMITAZIONE, DISSIMULAZIONE O VARIABILITA' GRAFICA?

La grafia contestata può essere inficiata da artificio imitativo oppure da artificio dissimulativo. Sia nel caso di imitazione (tentativo di riprodurre la scrittura di un’altra persona) che in quello di dissimulazione (tentativo deliberato di modificare o nascondere le caratteristiche della propria scrittura ove si intenda disconoscerla), il fatto di assumere una gestualità diversa dalla propria implica uno sforzo che genera elementi indicativi per il grafologo forense che consentono di attribuire una determinata scrittura ad una determinata mano, nonché di  accertare che la scrittura provenga da una determinata persona nonostante il tentativo di camuffarla (“Non si può modificare volontariamente in un dato momento la propria scrittura naturale senza introdurre nel suo tracciato il segno stesso dello sforzo compiuto per ottenere un cambiamento” - terza legge di Pellat). 

Tuttavia, prima di prendere in considerazione l'ipotesi di apocrifia, è necessario verificare se la scrittura in verifica presenti elementi che facciano parte della variabilità grafica dell'autore. Per delineare l'ambito di variabilità grafica, che varia da persona a persona, sono necessarie anzitutto numerose scritture comparative. Per poter affermare che una scrittura appartiene ad un determinato soggetto, le scritture comparative devono contenere uno spettro di variabili che sia compatibile con quello presente nella scrittura contestata. E’ sufficiente che un elemento compaia una sola volta nelle scritture comparative per poter affermare che questo faccia parte della variabilità grafica della persona.  

Contatti

Dott.ssa Raffaella Iovino

 

Via Santa Lucia, 32 

 

35139  Padova

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Tel: +39 349 6052339

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Mail: raffaellaiovino@hotmail.com

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Pec: raffaellaiovino@pec.it

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